TRAUMA INFORMED-COUNSELLING
Un articolo che esplora il trauma-informed counselling e offre linee guida concrete per creare ambienti di ascolto
COUNSELLING
Alessandro Ghisalberti
6/23/20252 min leggere


Trauma-Informed Counselling
Come strutturare ambienti emotivamente sicuri
Viviamo in un’epoca in cui il trauma non è più un’eccezione. Sempre più persone portano dentro di sé ferite invisibili: lutti, relazioni tossiche, abbandoni, malattie, esperienze di esclusione o violenza. A volte si tratta di eventi evidenti e riconoscibili, altre volte il trauma si annida in micro-esperienze che lasciano una traccia profonda nel corpo, nei pensieri, nei comportamenti.
Il trauma-informed counselling nasce proprio dalla consapevolezza che molte persone vivono il presente influenzate da un passato che ha lasciato segni. Il nostro compito, come counsellor, non è “riparare”, ma creare le condizioni perché la persona si senta al sicuro, riconosciuta e rispettata.
Che cosa significa “trauma-informed”?
Essere trauma-informed significa mettere la persona al centro prima del problema. Significa riconoscere che il trauma non è un difetto da correggere, ma una parte della storia che chiede di essere vista e ascoltata.
Non è un’etichetta clinica. È un atteggiamento relazionale.
Essere trauma-informed significa:
Non chiedersi “che cosa c’è che non va in te?”, ma “che cosa ti è successo?”
Riconoscere che dis-regolazione emotiva, silenzio, ritiro, iperattivazione, sono spesso risposte di difesa e sopravvivenza.
Rispettare i tempi, i limiti e i silenzi.
Offrire una presenza coerente, stabile, priva di giudizio.
Il setting come spazio di fiducia
Nel counselling trauma-informed, il setting non è un semplice sfondo. È una parte attiva del processo di cura. Uno spazio pensato con attenzione può aiutare la persona a sentirsi accolta, protetta, libera di essere se stessa.
Ecco alcuni elementi fondamentali da considerare nella costruzione di un ambiente emotivamente sicuro:
Prevedibilità e trasparenza
Esplicitare fin dall’inizio tempi, modalità, durata degli incontri e possibilità di scelta, aiuta la persona a orientarsi e a sentirsi meno in balìa degli eventi.
Confini chiari e gentili
Un ambiente trauma-informed ha confini netti ma non rigidi. Le regole della relazione (riservatezza, rispetto dei tempi, libertà di parlare o tacere) vanno sempre esplicitate con calma e rispetto.
Possibilità di scegliere
Il trauma è spesso legato alla perdita di controllo. Offrire scelte – anche semplici – è una forma di cura: “Vuoi cominciare tu o preferisci che ti faccia una domanda?”, “Sei a tuo agio a parlare di questo oggi?”
Accoglienza del corpo
I segnali corporei non vanno corretti o interpretati in fretta. Vanno osservati con gentilezza. Tremori, occhi bassi, tensione fisica sono messaggi che meritano uno spazio di accoglienza, non una risposta immediata.
Strumenti pratici che fanno la differenza
Nel lavoro di counselling individuale o di gruppo, esistono tecniche che aiutano a costruire sicurezza e fiducia. Eccone alcune:
Grounding: semplici esercizi per aiutare la persona a radicarsi nel presente, attraverso il respiro, il corpo, i sensi.
Psicoeducazione: spiegare in modo chiaro e accessibile come reagisce il sistema nervoso sotto stress può normalizzare molte esperienze (tachicardia, blackout, senso di vuoto) che spesso generano vergogna o confusione.
Scrittura, disegno, narrazione alternativa: alcuni faticano a parlare, ma riescono ad aprirsi attraverso immagini, parole scritte, simboli. Offrire strumenti alternativi permette di accedere a mondi interiori in modo rispettoso.
Una storia che porto con me
Una volta, una donna entrò nello studio senza dire una parola. Si sedette vicino alla porta, lo sguardo basso, le mani strette sulla borsa. Non le chiesi nulla. Non forzai alcun dialogo. Alla terza seduta mi chiese semplicemente:
“Posso restare in silenzio anche oggi?”
Risposi:
“Certo. Qui si può anche solo stare.”
Quella donna rimase tutta l’ora in silenzio. Ma non mancò più un incontro.
Il primo passo verso la fiducia, a volte, è non chiedere niente. Solo esserci.