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Smart City e nuovi paradigmi: cosa ci insegna il passaggio dai motori a scoppio all’elettrico
Guardando al passaggio dai motori a scoppio all’elettrico, rifletto su come anche noi dobbiamo cambiare prospettiva. Curiosità e pensiero divergente sono le vere chiavi per restare vivi al futuro.
SMART CITIESCOACHING E COUNSELLING PER GRUPPI DI LAVORO
Alessandro Ghisalberti
8/19/20252 min leggere
Le automobili sono nate intorno a un motore.
All’inizio del Novecento, intorno ai motori a scoppio, si sono creati miti e leggende: Ferrari, Mercedes-Benz, Ford. Da lì sono nati design unici, corse memorabili, ingegneri diventati eroi. Il motore non era solo meccanica: era il cuore di un sogno collettivo.
Oggi, nel 2025, quel cuore è cambiato.
Intorno a un motore elettrico non basta più costruire potenza o eleganza: serve connessione. L’auto diventa parte di una rete, un nodo dentro la Smart City. La Cina è partita con una marcia in più: senza il peso della tradizione, ha scelto fin da subito un paradigma nuovo – elettrico, digitale, interconnesso – lasciando Europa e Stati Uniti (Tesla a parte) in ritardo.
Il risultato? Competitività, posti di lavoro, visione in bilico.
La lezione per noi
Questa storia non riguarda solo l’industria: riguarda ognuno di noi.
Ci insegna che restare legati al passato — per quanto glorioso — può significare perdere il futuro.
Nella vita e nelle organizzazioni serve:
Curiosità, perché senza domande nuove non nascono risposte nuove.
Sperimentazione, perché ciò che oggi appare incerto, domani può diventare strada maestra.
Pensiero divergente, perché sono spesso le voci fuori dal coro ad aprire nuove possibilità.
Cosa ci insegna e cosa fare
Il cambiamento non ci chiede il permesso: arriva e basta.
Sta a noi decidere se subirlo o farne occasione di crescita.
Einstein ci ha ricordato che l’intelligenza si misura nella capacità di cambiare.
Vinicius de Moraes, poeta e musicista, ha sottolineato che la vita è fatta di incontri — anche con prospettive che non ci somigliano.
E Shaw ci ha insegnato che il progresso nasce da chi non si limita a osservare la realtà, ma osa immaginarne una diversa.
Questi pensieri ci dicono una cosa semplice: affrontare il futuro significa avere il coraggio di circondarci di chi non la pensa come noi, di chi ci stimola con altri paradigmi, ci mette in discussione, ci provoca a guardare altrove.
Spesso, nelle aziende come nella dirigenza, ci circondiamo solo di persone che la pensano come noi. Questo dà sicurezza, ma rischia di diventare una trappola: si finisce per confermare sempre le stesse idee senza aprire spazi al nuovo.
Per crescere davvero serve avere accanto anche chi porta visioni diverse, anche se a volte scomode: è lì che nascono le innovazioni più autentiche.
In azienda come nella vita personale, il vero passo avanti arriva quando permettiamo al pensiero divergente di entrare nelle nostre scelte. È lì che possono nascere soluzioni nuove. Non significa buttare via il passato, ma viverlo con lo stesso spirito dei pionieri: con lo sguardo avanti e la passione per ciò che deve ancora nascere.